Amministrative 2017, chi ha vinto e chi ha perso.

Amministrative 2017, dicono di aver vinto, ma hanno perso tutti.

Si è concluso il secondo turno, quello dei ballottaggi. A colpi di slide, infografiche, grafiche, post e tweet i partiti e i candidati puntano ad auto proclamarsi vincitori. Ma come è andata realmente?

Le amministrative 2017 hanno visto il KO del Partito Democratico, evidenziato le difficoltà del M5S in ambito locale, rivitalizzato il centro destra che pur di vincere è da sempre abituato a mandar giù qualunque tipo di alleanza.

Diciamoci la verità, le amministrative le vinci con voto di scambio, parentele e grandi mischioni. Ecco perché oggi non ha vinto nessuno, hanno perso tutti.

Hanno perso tutti i partiti perché non hanno più la faccia di correre con il loro simbolo e si mascherano dietro ad una galassia di liste e movimenti civici. Hanno perso le segreterie perché hanno proposto e candidato dall’alto nomi che, come foglie di fico, avevano l’obbiettivo unico di coprire il peccato.

Hanno perso i cittadini. Senza più speranza di essere rappresentati, hanno perso perché passivi, non partecipativi.

Hanno perso i candidati, perché sono stati scelti da pochi elettori, rappresentano mediamente 1/4 dei rispettivi elettorati. Hanno perso perché pur di vincere si sono venduti l’anima al diavolo: apparentamenti, alleanze e grandi trame che si scioglieranno non appena uno dei contraenti, in questi ridicoli patti, fiuterà l’occasione di mettere il bastone tra le ruote e si tornerà al voto.

Abbiamo perso tutti perché non si è visto un programma serio, definito e con l’indicazione del come e con quali risorse attuarlo. Abbiamo perso perché nel rumore della politica nazionale, e con i mass media che smuovono sempre i soliti argomenti, ci siamo dimenticati che la politica locale si compone di reti, amicizie, rapporti, raccomandazioni, curriculum e promesse di lavoro. Abbiamo perso tutti perché oggi non siamo solo più poveri di 10 anni fa, ma siamo più miserabili e ci vendiamo a tutti, a tutto, per poco o a volte per nulla. Abbiamo perso perché chi vince sale sul podio e trionfa come avesse vinto una competizione sportiva, e non ha bene in mente che le elezioni sono solo il primo passo. Bandiere, spumanti, cori; eppure dovrebbero essere tristi. Ereditano amministrazioni al collasso, comuni dissestati, mafie locali, licenze, appalti, gare da controllare. Una politica sana trionferebbe e si proclamerebbe vincitrice con i fatti, alla fine. Ma loro gioiscono, oggi è il loro giorno, evidentemente più che il risultato finale danno retta a quello iniziale: una poltrona, la notorietà o poco più. Credono di aver vinto, invece hanno perso tutti. Anche tu.

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