Come vincere le elezioni, prima delle elezioni.

Nell’era della campagna elettorale permanente, il tempo è il primo fattore discriminante. Ogni competizione elettorale è una sfida ben precisa, contesto, regole e dinamiche sono definite per il tipo di elezione. Il tempo però resta una variabile identica su qualunque piano. Che sia una competizione amministrativa, regionale, politica o europea, muoversi in anticipo significa segnare il passo prima dei competitor e approfittare di un momento apparentemente silenzioso, prima del rumore mediatico della campagna, dove per piazzare una notizia, o marcare il terreno, diventa molto più complicato e si rischiano scivoloni.

Il consenso si acquisisce nel tempo, con il tempo. La fiducia con un potenziale elettore è determinata da una relazione che ha bisogno di passare dalla semplice notorietà al così detto engagement.

Più che una campagna elettorale, serve un percorso elettivo, vediamo insieme alcuni punti per realizzarlo.

4 STAGIONI: serve un intero anno (almeno) per costruire un percorso. Continuità, perseveranza, ripetitività del messaggio, sono necessari per incidere sul proprio elettorato.

ANALISI DI CONTESTO: prima di iniziare considera un’attenta analisi del contesto di riferimento: legge elettorale, motivo del voto, flussi elettorali (almeno delle ultime due tornate), possibili schieramenti e posizionamenti.

CANDIDATURE: chi si candida, perché, come. E’ fondamentale avere donne e uomini giusti nei posti giusti, saperlo prima, subito, per incidere su micro elettorati di riferimento, con temi specifici e figure autorevoli in quel campo.

POSIZIONAMENTO: posizionare il candidato in maniera coerente e credibile nel Mercato Elettorale. In base al posizionamento, sviluppare una swot analysis e intercettare minacce e opportunità provenienti dal ME e punti di forza e debolezza del candidato.

BRANDING: sviluppare un’immagine coordinata, che dia risalto al posizionamento e che rafforzi la sua identificazione. Creare un messaggio chiaro, unico, capace di affiancare, promuovere legittimare il candidato ed il suo programma.

PROGRAMMA: idee e soprattutto numeri a sostegno delle idee. Parti sociali, gruppi, rappresentanze, opinion maker, opinion leader, associazioni ed enti, devono essere coinvolte a monte e nel tempo. Coinvolgerle solo negli ultimi 20 giorni significa realizzare una gara a ribasso ( o a rialzo, dipende dai punti di vista ). Oltre a raccogliere idee e suggestioni, bisogna essere in grado di promuovere una propria visione, forte, chiara, precisa, frutto della fase di analisi.

COMUNICAZIONE: analizzare notorietà e reputazione, ed in base allo stato attuale, promuovere una agenda basata su strumenti specifici al primo e al secondo scopo. Sviluppare notorietà significa spesso e volentieri restare nel mondo mainstream con slogan, media classici, eventi e pubbliche relazioni. Sviluppare reputazione significa basarsi su una strategia di profondità, ovvero mostrarsi autorevoli su determinati punti, forti su temi vicini alle sensibilità del proprio elettorato.

CIRCUITO: la comunicazione deve essere incanalata in un circuito continuo. I messaggi devono essere trasversali e crossmediali, la struttura di comunicazione deve avvalersi della turnazione di più fornitori e più risorse, che permettono di generare un’implicita conoscenza di elementi distintivi e di parole chiave.

DETTARE LA LINEA: generare l’agenda setting è fondamentale per schivare trappole, defilarsi da imboscate, e portare l’avversario sul proprio campo. Studiare i temi, usando gli strumenti nei modi e nei tempi propri, consente, se fatto con professionalità e cautela, di dettare la linea e piazzare i colpi vincenti.

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