Consulente marketing Lecce – Roma : biografia di un marketer.
Consulente marketing si nasce. Sono Alberto Siculella, 3 dicembre di 38 anni fa nascevo in una splendida città del sud Italia, Lecce. 3,8 kg, sesso maschile, sana e robusta costituzione, così dissero. Mi mostro al mondo irrequieto e pensieroso, timido ma estroverso, sin da subito un macello.
Seguo il classico percorso di tanti bambini fortunati in Italia: asilo, materne, elementari e medie. Fino a quel momento tutto filava liscio, “bim bum bam”, macchinine, sport e occhi incantati. Inizia l’età ingrata, la più bella e complessa di tutte, l’adolescenza. Mi iscrivo al Liceo Scientifico con indirizzo PNI (piano nazionale informatica) e chi ha mai toccato un computer lì dentro! Animo ribelle e vena polemica mi portano ad essere rappresentante di classe, di istituto e di un’associazione studentesca. Mi impegno nello sport; pallavolo. Non perché non sapessi giocare a calcio, mettiamolo in chiaro, ma perché avevo una buona predisposizione ed amavo il concetto di base: tre brevi tocchi per esaltare una squadra. Brevi ed intense passioni, qualche innamoramento, una cotta per la batteria e tanto amore per giornali, politica ed economia. Inizio a lavorare, in nero, come tutti i lavori stagionali che si rispettino: minorenne ed in nero, Cina? no, Italia!
Barista, cameriere, volantinaggio, organizzatore eventi; il mio CV a 18 anni è già colmo di esperienze, il mio salvadanaio no e neanche il mio profilo previdenziale. Proseguo come un buon 60% dei meridionali e l’adolescenza si interrompe. Decido che è ora di emigrare. Università, si parte.
Appassionato alla comunicazione politica e alla promozione territoriale, si fa strada in me l’idea che marketing e comunicazione siano la via giusta. Milano mi attende e parecchio. 14 ore di treno Intercity notte con ritardo per guasto ad Ortona. 18 anni, 1 valigia, 2 borsoni e 1 scatolone di cartone; piccoli numeri, grandi preoccupazioni.
L’università privata Iulm richiede soldi, tempo e impegno, ma nel giro di un anno mi ambiento ed inizio a fare il mio meglio. Ce n’è voluta per adattarmi a Milano, anche perché non ce l’ho mai fatta realmente. Tra un “ue terun” ed un “barbone” c’era chi si stupiva se davo una mano ad una signora anziana per portarle la spesa, o se cedevo il mio posto a donne, bambini ed anziani sui mezzi pubblici, a suon di “grazie mama africa”. Continuo a lavorare per bar, pub e agenzie di eventi e moda. Stage dentro e fuori dall’università, inizio a praticare il marketing nel senso più concreto. Borsa di studio a Malaga, imparo la lingua e torno a Milano, che noia è ancora grigia, allora prendo tutto e parto per Londra, il suo grigio mi affascina di più. Quante volte in quella città. Lavoro e seguo dei corsi per migliorare l’inglese. Anzi da buon italiano sono partito dicendo così ma in realtà andavo ad impararlo. In Uk si diceva che gli stranieri sapevano l’inglese solo quando iniziavano a capire il customer service di TFL: si certo il “mind the gap” è un classico ma vai a capire tutto il resto. Questa volta si torna a Milano, per laurearmi, e tra un professore perso per sempre, Carlo Alberto Ricciardi, eccellente economista e docente di economia politica, scomparso per una malattia, ed un grande professionista come Luca Pellegrini, scrivo e presento la tesi su “il marchio che fa la differenza, Salento d’amare”.
La passione per la mia terra mi porta a redigere tesi e collaborare alla notorietà del marchio “Salento d’amare”, inizio a svolgere altre attività: gestione della fascia oraria per gli aperitivi in un bar in località Baia Verde a Gallipoli, lavori per la fiera BIT di Milano, uno stage presso Intermode Milano e ancora un contratto con l’Università Iulm che mi consentirà di tenere delle lezioni tematiche sul turismo, presso i licei Turistici sparsi su tutto il territorio nazionale, e sessioni di orientamento per tutte le scuole d’Italia.
Un’altra volta Londra, sta volta su suggerimento dei miei ex docenti “scappa finché sei in tempo”; consolante vero? A ben vedere avevano predetto già nel 2006: “saremo travolti da una crisi senza precedenti”. Capito questi economisti? Lavoro come un dannato fino a mettere da parte ciò che mi serviva per iscrivermi ad un corso per avere gli attestati che ti permettono di dire che sai l’inglese. Poi davanti ad un bivio: accettare la proposta di un lavoro in agenzia ad Oxford Street (14 sterline l’ora ed ufficio in una palazzo di vetro di 28 piani) oppure tornare in Italia? Scelto: Roma, master in marketing turistico presso Centro Studi Cts. Avevo vinto una borsa di studio e volevo provarci; illuso, il circuito dei master e della formazione è malefico. Mi innamoro, non solo della città, che odio e al contempo amo, e decido di insistere. Inizio a comprendere le nozioni che mi saranno fondamentali per sviluppare la mia professione di marketer. Stage presso un tour operator, breve esperienza presso un call center, lavoro su commissione per BIT Milano e Fiera del Turismo di Rimini, poi ancora un tentativo in 2Night spa come commerciale fino a capire che senza la “specialistica” in Italia diminuisce ulteriormente il margine di successo. Allora mi iscrivo al corso di Organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa a “La Sapienza”. A quanto pare nonostante tagli, precarietà massima e incertezza, l’ambiente è travolto e dominato da una sana aria di entusiasmo, passione e voglia di migliorare. Professori molto giovani, con occhi sul presente e sul futuro, non i soliti dinosauri che parlano di vecchie teorie. Tesi in , “marketing 2.0 e social media, nuovi strumenti per il consenso politico”, come complicarsi la vita. Nel frattempo lavoro, lavoro duramente. Spinto da consigli e suggerimenti passo all’azione, provo a portare avanti un network, Play’nPlace. Difficile, iniziare è sempre difficile ma avere un sito e qualche amico/collaboratore rende tutto più leggero. Il network non funziona ma il mio nome di consulente marketing inizia a girare. Decido allora di annullare il progetto, forse servono anche soldi per avviare un’attività, che ne dici? Preferisco non spendere ma investire, costruisco il mio nome, il mio brand. Mi specializzo sulla gestione web e social della comunicazione ed inizio a vendere la mia professionalità acquisita con ottimi riscontri in termini qualitativi e quantitativi.
La mia tesi diventa un libro grazie all’interessamento della casa editrice EAI , mi dedico alla formazione del personale e alla diffusione delle nozioni di base del marketing strategico. Leggi qui l’articolo sul mio libro in Affari Italiani . Lavoro per Terebinto Scarl e mi associo a K80 agenzia di comunicazione leccese. Tradito personalmente a Roma e professionalmente a Lecce, mi sposto dalla Capitale, dove continuo le mie attività da trasfertista, per proseguire le attività da collaboratore parlamentare e non solo. A Lecce mi svincolo dalle inutili e controproducenti collaborazioni, fondo lo studio che porta il mio nome. Decido di improntare tutto su un lavoro che sia mobile, smart, flessibile e dinamico. Chi collabora con me sposa questa filosofia, più da nord europa che non da sud Italia. Si lavora per vivere, non viceversa, e la qualità della vita non dipende solo dal reddito ma da tanti fattori che vanno curati e coltivati nel tempo. Non cerco clienti ma partner, li ottengo ed eccomi qui, eccoci qui. Affianco candidati e politici a livello locale e nazionale. Seguo piccole e medie imprese, e sviluppo piani di marketing e comunicazione per tour operator ed enti privati che operano nel turismo. Eccomi qua, marketer e consulente politico, intraprendente e ambizioso, affianco pubblici e privati, analizzo, ricerco, studio e progetto strategie e piani di comunicazione a basso impatto economico e con alto ritorno.
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