Crackberry , ovvero schiavi dello smartphone.

Crackberry : la nuove ossessioni passano dallo smartphone.

Crackberry è il termine con cui si indica un comportamento di controllo ossessivo del proprio smartphone. A coniare questo termine ci hanno pensato i ricercatori dell’Università del Texas che hanno condotto uno studio su 190 studenti, per verificare il grado di dipendenza dal proprio smartphone.
Il 2.0 ovvero il passaggio dal sistema digitale “transazionale” a quello “relazionale” insieme all’iperconnessione, sono realtà che hanno stravolto le dinamiche relazionali e sociali. Allo stato attuale viviamo una realtà sociale moto complessa, la vita quotidiana non ha un parallelo in quella digitale, l’una è immediata e naturale estensione dell’altra.
Esisteva fino a poco tempo fa un Io ed un Io 2.0, oggi assistiamo alla predominanza del Io 2.0. Più appagante, più gestibile, un io mediato da filtri, frasi ricercate da libri mai letti e canzoni il cui testo sarebbe stato incompreso senza la traduzione di Google. Una predominanza che ha prevalso sugli schemi tradizionali ed oggi ci fa vivere in continua connettività. Atteggiamenti, scelte, vestiario, tutto condizionato da questi cambiamenti. Chiedere una indicazione stradale è oggi desueto, chiedere uno scatto fotografico è superfluo, scegliere dove andare a mangiare è un’app. Lo smartphone insomma ci garantisce tutto, velocemente e senza fatica. In questo scenario appare di più facile comprensione il fenomeno del Crackberry. Messaggi, chiamate, notifiche, post. Ognuno di noi ne riceve a decine, centinaia, il che per molti rischia di diventare un’ossessione. Appagante, troppo. Siamo ovunque e con chiunque stando comodamente nel nostro quotidiano, senza esporci a rischi (si pensa) e mostrando il meglio (si crede) di se stessi. Alla base del Crackberry, quindi di un’ossessione di controllo del proprio smartphone, c’è un disagio relazionale. La volontà di riempire il proprio ego, con più like possibili, indagare su una persona, sentirsi parte di una rete sociale più ampia, sono solo alcuni dei motivi della nostra affezione al cellulare. I rischi di un mancato numero cospicuo di like, una spunta su whatsapp senza ricevere risposta, portano ad una sensazione di frustrazione e di agitazione. L’idea di essere esclusi ci impone il controllo continuo, affidiamo ad un display il nostro grado di integrazione sociale, in assenza del nostro smartphone siamo perduti, da lui dipende il nostro sentirci in comunità, meno soli, più apprezzati. Questo porta ad evidenti sintomi di disagio nel caso di astinenza da controllo :
  • impulsi irrefrenabili
  • crisi di panico
  • ansia generalizzata
  • iper attività psichica e cognitiva
  • irritabilità
  • aggressività
  • nervosismo
  • sbalzi d’umore
  • disturbi del ritmo sonno-veglia
Ancora più visibili sono alcune conseguenze del crackberry:
Spossatezza, arrossamento oculare ed emicrania, solo per citarne alcune. Il risultato finale è la difficoltà di relazionarsi oltre che a dare una sensazione sgradevole a chi ti è vicino ed è costretto a parlare con una persona che non ti sta dedicano la sua piena attenzione (nel migliore dei casi).
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