Explore Feed è una nuova funzione di Facebook che integra il vecchio algoritmo dotato del newsfeed tradizionale. Può essere consultato sia su desktop che da mobile. Seconde le intenzioni dovrebbe rendere più facile la scoperta di nuovi contenuti a cui l’utente può essere interessato, in virtù di azioni effettuate o per il grado di engagement sviluppato.
Parliamoci chiaro: la tendenza è quella di favorire gli investimenti pubblicitari, ovvero ottimizzare gli slot (spazi disponibili) per contenuti promossi. Esigenza che però deve fare i conti con un user engagement sempre più basso (azioni attive degli utenti su pagine, post ecc). Il reach organico infatti, ovvero la connessione ai contenuti per via organica e non a pagamento, è in costante diminuzione, portando quindi l’utente Facebook a fare sempre di più i conti con un sistema 1.0, ovvero transazionale, piuttosto che 2.0, relazionale. Sempre più pressione dei big spender e dei grandi media, sempre meno possibilità dei piccoli pubblisher di emergere nel newsfeed.
Ma come funziona l’algoritmo di Facebook aggiornato con la funzione Explore Feed?
L’idea è quella di aiutare l’utente a scoprire contenuti direttamente interessanti, ovvero che possano derivare dal collegamento organico ad amici, o dall’aver espresso gradimento per un contenuto, una persona o una pagina. Una divisione netta quindi fra feed pubblico e uno privato. Inoltre sembra esserci un problema strutturale da affrontare, ovvero la mole di contenuti e gli slot in esaurimento.
Facebook esonda di contenuti ed i budget investiti in attività di pubblicità sul social più diffuso al mondo sono in forte aumento, soprattutto grazie alla forte integrazione con Instagram, le nuove possibilità di pubblicità su Messenger e prossimamente, magari, con Whatsapp. In via sperimentale quindi si sta cercando un compromesso tra l’organico ed il sistema a pagamento. Nel frattempo in Explore Feed non appaiono contenuti a pagamento, vuoi vedere che sarà l’unico posto in cui sarà possibile l’interazione spontanea ed una reach organica?
Per ora l’algoritmo con le nuove modifiche ci permette di annotare che Facebook sta vedendo aumentare la passività degli utenti, sempre meno inclini a commenti, condivisioni e reazioni, il che per i piccoli pubblisher è una vera condanna. Organico vs a pagamento, la sfida per aumentare i fatturati pubblicitari, mantenendo contenti gli utenti è iniziata, e per adesso possiamo affermare che sta andando davvero male.
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