Il termine deriva da un utilizzo sociologico per descrivere una trasformazione socioculturale, graduale ma inesorabile, di aree urbane delle città. Prima popolate dalla classe operaia, poi divenute borghesi, alcune aree urbane, con la rivalutazione dei centri storici, si sono rivelate attrattori di investimenti immobiliari, ed i quartieri centrali di città d’arte o di mete particolarmente vocate al turismo, o all’incoming fieristico, lavorativo, finanziario, sono ad oggi in grande espansione.
In queste zone urbane, i prezzi sono in forte ascesa, e si assiste sempre più ad una dinamica speculativa sui prezzi al metro quadro degli immobili, anche in assenza di un complessivo miglioramento dell’area interessata, dal punto di vista dei servizi.
Mossa da una forza centrifuga, la gentrificazione si espande dal centro storico alle periferie. A muoverla sempre più velocemente è spesso un’altra dinamica, ovvero quella della turistificazione.
La classi medie, con capacità di spesa superiore a quella operaia, hanno nel tempo diversificato gli investimenti sulle proprietà immobiliari, cambiandone destinazione d’uso, e preferendo aree periferiche dove rivalutare immobili e rendere quell’area perciò in espansione, oltre che rivalutarla. Le scelte governative, hanno agevolato una più equa capacità da parte di tutte le classi sociali di adeguare immobili, facciate, e prestazioni energetiche delle proprie abitazioni, frenando il declassamento delle case più popolari, e allineandole con gli investimenti dei ceti medi.
La gentrificazione, nell’ultimo decennio, ha creato dei veri ghetti. Aree di quartiere, diventate inaccessibili per i resideti, compressi dall’inflazione e dalla speculazione immobiliare.
Avere una più omogenea spartizione dei flussi in incoming, fornire servizi in maniera diffusa e capillare, irrobustire le politiche di edilizia sostenibile, popolare e diffusa, incentivare buone pratiche di impresa, rappresenta l’unico modo per frenare un fenomeno che sta stravolgendo i quartieri delle nostre città, e che presta il fianco a dinamiche economico-finanziarie molto aggressive.