Un influencer è un utente, più o meno noto, riconosciuto dalla rete come intenditore di uno o più argomenti, ed è capace di influenzare atteggiamenti, acquisti, stili e opinioni.
Influencer e marketing di influenza, sono i nuovi concetti che si stanno sviluppando nella comunicazione digitale. Continua dunque l’inflazione terminologica nel settore dei social media, dove vengono coniate definizioni nuove per concetti vecchi, pur di erigersi ad esperti e scopritori di nuove tecniche.
Niente di nuovo infatti. Il termine infulencer rappresenta la semplice evoluzione dei concetti di opinion leader e opinion maker. All’occorrenza, se si sceglie di ingaggiare un influencer per promuovere la propria attività, l’influencer di fatto diventa un testimonial 2.0 e si attuano delle vere e proprie pratiche di endorsement o esplicitamente campagne pubblicitarie. Potrà essere ingaggiato per postare delle foto, indossare degli abiti, accessori. Raccontare un’esperienza, caricare un video su Youtube e tanto altro.
Il marketing di influenza quindi è già di per sé un errore concettuale. Se è vero che esistono dei personaggi, più o meno autorevoli, capaci di influenzare un pubblico ritenuto interessante per le proprie finalità, è altrettanto vero che è tipico di tutte le attività di comunicazione esercitare tale pressione. Tuttavia non utilizziamo il concetto di marketing delle vendite, perché di fatto la vendita è il fine e non può rappresentare ne l’analisi iniziale, ne tanto meno il piano strategico o quello operativo. L’influencer è dunque un testimonial, ritenuto autorevole, che ha la capacità di diffondere informazioni ad un pubblico verosimilmente a lui fedele. E l’influenza non è marketing ma uno degli obiettivi della leva comunicativa del marketing.
Come riconoscere un influencer e quando coinvolgerli in una campagna?
L’influencer è riconoscibile grazie ad un’attenta analisi dell’ambito e delle parole chiave. Sarà fondamentale infatti procedere con una categorizzazione dei temi che ci interessano, individuando così le persone che maggiormente affrontano tali tematiche ed il seguito che ne producono. Se vogliamo promuovere un brand di abbigliamento sarà dunque necessario capire chi tratta l’argomento, come, su quale supporto e con quale efficacia.
Da questo momento in poi sarà indispensabile concepirlo come un vero e proprio testimonial a cui chiedere la collaborazione. Diffida dagli influencer che attivano campagne a pagamento, non hanno la credibilità giusta se non con una pressione adeguata. Il vero influencer è organico, ovvero non si avvale di campagne pubblicitarie per elevare la sua credibilità perché è un valore che gli viene attribuito dai follower della rete.
Il tipo di attività da svolgere dovrà essere assolutamente congruo e funzionale alla strategia complessiva del brand. Coerenza, credibilità e autorevolezza dell’influencer saranno i valori aggiunti per una strategia vincente.
Foto di copertina da Vocenuova.tv