Movimento cinque stelle ed elezioni. Storia di un suicidio elettorale.

Movimento cinque stelle ed elezioni, un rapporto difficile e dall’esito scontato vediamo insieme il perché.

Movimento cinque stelle ed elezioni: vi è capitato di dare uno sguardo ai sondaggi che quotidianamente impazzando su giornali, telegiornali e tribune politiche? Facendo attenzione si può notare come l’opinione pubblica (sempre considerando la scarsissima attendibilità della stragrande maggioranza dei sondaggi) premi il M5S nei mesi lontani dalle elezioni. Perchè dedicare un post dal titolo ” movimento cinque stelle ed elezioni “? Semplice perchè rappresenta un vero e proprio caso di marketing politico-elettorale; con l’avvicinarsi del voto il Movimento perde consensi, eccezion fatta per le Europee (su cui non mi dilungo) in cui venne attuata una straordinaria strategia dicotomica di Renzi che mise la partita sul piano “rabbia vs speranza” ed il M5S cascò nel trappolone accettando di essere “rabbia positiva” (che significa?).

Perchè il rapporto tra Movimento cinque stelle ed elezioni è così complicato ? Vediamo insieme 4 fattori critici che compromettono (o rischiano di farlo) le tornate elettorali del Movimento.

movimento cinque stelle ed elezioni
Roma diversa da Milano? Quale procedura e perchè il candidato sindaco di Milano è venuto fuori da un processo diverso da quello di Roma?m5sIl cambio del logo è chiaro, ma non si può fermare qui: gli strumenti sono fondamentali. Il blog diventi comunicazione interna, il sito per la comunicazione esterna ed istituzionale.movimento cinque stelle ed elezioniCinque sindaci! Scaramanzia portami via: questa è la foto postata da Sorial. Ognuna scelta con modalità diversa, ma soprattutto se non coordinata perchè scegliere la strategia bandwagon che già è stata controproducente alle europee?
  1. Scarso livello di formalizzazione di ruoli e processi. Nella gestione di qualsiasi organizzazione c’è un livello di formalizzazione più o meno elevato che riguarda procedure e ruoli; in una fase embrionale capita che questo livello sia scarso, lasciando ampio margine ad una gestione informale ed estemporanea. Più il Movimento 5 Stelle si espande (amministrative, regionali, politiche, europee) più necessiterebbe di un grado di formalizzazione maggiore. Standardizzare procedimenti, formalizzare ruoli e azioni su larga scala, permette di avere un alto indice di controllabilità sulle variabili che puntualmente impazziscono. Il direttorio, il “non-statuto”, non rappresentano e non possono rappresentare il grado giusto di gestione di quello che circa 9 milioni di italiani sperano sia il prossimo partito di governo. Sapere cosa fare in casi come Quarto, come procedere per le selezioni dei candidati, avere regole standard ed uniformi su tutto il territorio nazionale, permette di non arrabattarsi in maniere rocambolesche e spesso evidentemente goffe a pochi mesi dalle elezioni.
  2. Dilettantismo vs professionismo. Il punto forte del Movimento è da sempre l’attivismo. Cittadini che si raggruppano in meet-up dove, condividendo idee di base, apportano il loro contributo in base alle singole risorse. Possono queste risorse essere sempre quelle necessarie? No, e non si può esitare su tale risposta. L’idea che l’attivismo ( volontariato puro) possa bastare per la competizione elettorale, nonché essere sufficiente per amministrare, impone una seria riflessione sulla necessità del preferire l’attivismo, spesso dilettantismo, o il professionismo che spesso può anche coincidere con l’attivismo (raramente viceversa) . Basti pensare ad i risultati migliori, quelli raggiunti per esempio da chi si è fatto supportare da professionisti; il caso di Alessandro Di Battista e della sua iniziativa Informiamoli tutti progettata e realizzata da Gherardo Liguori, social media strategist che ha seguito più parlamentari “pentastellati”, è emblematico.
  3. Strategia politica o risiko? Collegato ai primi due punti, l’argomento della strategia politica appare la vera patata bollente del Movimento. In una partita dove si contrappongono consolidati sistemi politici ad un Movimento innovativo che tende a rompere l’assioma della rappresentatività dall’alto, bisogna avere un’ottica strategica seria, oculata e lontana dal risiko in cui sembra cimentarsi il M5S. Il caso Unioni Civili rappresenta tutto ciò. La scelta strategica di Renzi ha nuovamente teso il trappolone in cui tutte le minoranze sono cascate. Le unioni civili sono un argomento che riporta il consenso della parte più a sinistra di Renzi, al contempo la stepchild adoption , argomento controverso su cui gran parte dell’elettorato sembra essere avverso,  ha rappresentato il cavallo di Troia su cui le minoranze non hanno avuto scelta strategica appropriata. Così come il decreto IMU-Bankitalia, il Partito Democratico ha inserito nello stesso calderone una cosa giusta (è sempre tutto molto soggettivo ma non in politica) ad una cosa utile (al PD e ai suoi organi sovrastrutturali). Invece di giocare a Risiko, con un post inutile sul blog, per poi dare appoggio a mezzo stampa sulla Cirinnà, e poi ancora sms, interviste e via dicendo, operare nel silenzio, accettando il “canguro”, avrebbe permesso l’approvazione della Cirinnà distruggendo gli equilibri nella maggioranza. La linea guida contro il “canguro” è assolutamente condivisibile ma si sarebbe potuta giocare un’altra partita: approvare la Cirinnà e poi sostenere con comunicato stampa, post e interviste che “malgrado un’azione che distrugge il dibattito parlamentare, abbiamo considerato la necessità di approvare una legge che riteniamo necessaria”. Invece? Invece si è arrivati proprio dove Renzi voleva: unioni civili senza stepchild, maggioranza ed equilibri salvati, elettorato pro unioni accontentati (maggioranza), elettorato anti stepchild accontentati (maggioranza). Può bastare per far capire quanto è importante non giocare a risiko ma avere una strategia politica seria e professionale?
  4. Comunicazione. Incredibile la mancanza di coordinamento e di linee guida chiare. Ognuno agisce di sua iniziativa? Il video semi amatoriale post Quarto da parte di Fico, Di Battista e Di Maio, i post sul blog, i tweet, gli update su Facebook, sono tutte forme di comunicazione che sembrano non avere una linea guida comune, tutto tremendamente estemporaneo. Continuo a ribadire l’importanza di rendere il Blog uno strumento di comunicazione interna, dove coordinare e dettare la linea al Movimento, implementando il sito del Movimento e renderlo ufficiale per la comunicazione esterna/istituzionale.

Movimento cinque stelle ed elezioni, piccoli accorgimenti per la prossima tornata, riuscirà il Movimento a non dissipare l’enorme sforzo di attivisti ed eletti che portano avanti un progetto politico basato sull’onestà ?

 

 

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