Domenica 31 maggio 23 milioni di italiani chiamati al voto, ma il ponte alimenterà l’astensionismo.
Questa volta nessuno si è sbilanciato. L’ultima volta era in occasione delle elezioni europee. I sondaggi davano un testa a testa tra PD e Movimento 5 Stelle, 28% il primo, 25% il secondo, si diceva.
Sappiamo come andò a finire: il M5S passò il post elezioni ad ingurgitare Malox e a maledire scelte strategiche sbagliate, come l’effetto bandwagon cercato con il #vinciamonoi , che ovviamente si rivelò un boomerang. La Lega si mostrò nettamente in crescita rispetto ad un’ormai collassata Forza Italia. Il PD, trascinato dall’effetto 80 euro e dal clima luna di miele di Renzi, dominò la sfida che seppe mettere sul piano di un derby “rabbia contro speranza” e se loro erano la speranza, qualcuno indossò (altro errore clamoroso) la maglia della rabbia.
Questa volta le cose sono leggermente cambiate. Intanto il Movimento ha rivisto la sua strategia (mai troppo tardi) e la TV viene vista come strumento da saper utilizzare per comunicare con un target ancora troppo lontano. La Lega ha avuto vita facile. Una pressione media di 3 ore al giorno in TV di Matteo Salvini e l’allestimento ad hoc del ring (temi unici che Salvini può e sa trattare: immigrazione, pensioni, anti-renzismo-europeismo) lo ha avvantaggiato e produrrà sicuramente un effetto escalation nelle urne.
Berlusconi è resuscitato giusto in tempo per fallire insieme al suo partito. Probabilmente FI riprenderà qualche voto con il candidato di spicco Toti e poco più, ma l’immagine più sintomatica è quella dellacaduta dal palco di nonno Silvio
Ma quali saranno i fattori critici di successo per queste elezioni?
Il PD in difficoltà con l’elettorato di sinistra si rifugia in alleanze con il centro e parla un linguaggio generalista, di quelli che come la metti può andar bene a tutti (se chiami una legge ” la buona scuola ” come si fa a dire che è cattiva?). Il tema è sempre uno solo: #cambiamento , ma nessuno si è chiesto se coincida con miglioramento.Renzi è in calo di consensi, il suo Partito però terrà colpo. Nomi già conosciuti (purtroppo anche dalla giustizia) , una comunicazione molto professionale, studiata e mirata sui singoli territori, rappresentano la garanzia di una buona prestazione. La Lega salirà nei consensi, merito della ripetitiva omelia salviniana e del servilismo becero e mascherato di molti giornalisti. Pochi argomenti ma sentiti dal popolo, quel popolo tra i 60 e i 75 anni, che segue Studio Aperto e per il 70% ha una licenza media/elementare (Dati raccolti qui). Il M5S ha spolverato con sempre più frequenza i suoi elementi più televisivi e lo ha fatto con grande successo, come nel caso di Di Maio . Rimane un grande problema. Il Movimento ha ancora un gap con i partiti tradizionali sul target over 55, anche se la TV sta aiutando ad accorciare le distanze. Lo stesso problema lo ha con il suo core target, i giovani dai 18 ai 35 anni, è proprio in questa fascia infatti che l’astensionismo risulta avere dei picchi impressionanti.
Quindi chi vincerà? Tutti, o almeno così soterranno.
Vincerà la Lega che prenderà i dati sulla crescita percentuale. Vincerà il PD che manterrà un buon consenso e si aggiudicherà metà o più delle Regioni. Vincerà il Movimento che partendo da zero in tutte le Regioni potrà esultare per aver inserito i suoi candidati nelle assemblee. Vincerà Forza Italia che sosterrà “ci davano per morti” invece sono solo in coma.
In realtà perderanno tutti, perderà l’Italia. Perderanno gli elettori che con hanno ricevuto 50 euro per un voto, o una promessa di lavoro. Perderà l’Italia che avrà ancora una volta l’astensionismo superiore al 40%. Perderanno tutti quegli italiani che aspettano che la commissione antimafia faccia un’operazione di facciata, elencando i nomi degli impresentabili, come se cambiasse qualcosa a 24 ore dal voto; il problema non è avere una lista di impresentabili ma avere degli impresentabili in lista. Perderanno tutti quelli che volevano le liste pulite ed invece si trovano una marea di indagati, condannati, prescritti e via dicendo. Perderanno tutti quelli che razzolano bene e parlano male, quelli che se Saviano parla di Mafia quando il centro destra è al Governo è un mito ma se parla di De Luca e del PD in Campania non lo si vede più neanche per 30″ su teleondaegabbiani. Perderemo tutti, perchè votare per qualcuno che nel 2015 indossa felpe per promuoversi in 2/3 dei territori che ha sempre definito “terronia” è una sconfitta per l’onestà intellettuale di tutti noi.
Buon voto e che perda il peggiore.