Sindrome da selfie e narcisismo 2.0 , il limite tra apparire e scomparire.
Sindrome da selfie: In auto, in palestra, in locali pubblici o in momenti intimi, la sindrome da selfie è un fenomeno da tenere in considerazione.
Sempre più frequentemente appaiono su Instagram e Facebook foto ricavate da autoscatti, noti con la parola di selfie. Una tendenza sempre più diffusa. Un tempo, se scoperto nell’intento di mettersi in posa per un autoscatto, si provava un sussulto di imbarazzo. Adesso non esiste freno ne inibizione, il selfie è di moda. In auto, a scuola, al cinema, ovunque è il momento per un autoritratto.
Una tendenza così forte che si parla di sindrome da selfie, definita tale dall’APA (associazione psichiatrica americana), che sostiene esserci, dietro a questa moda, un disturbo narcisistico.
L’utilizzo esagerato del selfie può essere riportato a tre livelli di disturbo:
- Saltuario, almeno 3 volte al giorno ma con tentennamenti o rinuncia alla pubblicazione
- Acuto , non meno di 3 volte al giorno e quasi tutte rese pubbliche
- Cronico, ossessione pura, autoscatti continui, anche 6-7 volte al giorno, per la maggior parte pubblicati sui social
La sindrome da selfie si scatena nel momento in cui, inconsciamente, si attiva una pratica di ricerca del consenso, validazione e approvazione sociale, tradotto in un “like”.
Il rischio più grosso è quello di non avere l’approvazione necessaria, generando degli stati di frustrazione. Altresi si può
incorrere nel rendere standard il format che ha riscosso maggiore successo, nonostante possa essere deleterio per l’immagine stessa. Basti pensare ad una ragazzina, magari minorenne, che ha riscontrato maggiore successo con foto ammiccanti.
Ma perchè il selfie ha così tanto successo?
- consente di avere un pubblico pronto all’approvazione
- filtrare la realtà mostrandola spesso migliore di quanto lo sia
- condividere un momento anche quando di solitudine
- mostra una parte della propria identità, omettendo la parte che si ritiene più debole.
Il selfie è la condivisione della propria immagine, in differenti momenti e atteggiamenti, ma vogliamo davvero condividere il nostro volto, il nostro corpo con la rete? Oppure ciò che cerchiamo è solo consenso ? Nel secondo caso ricordiamoci che come non ce ne frega niente di un tale che si scatta la foto mentre si sta lavando i denti, poco se ne farà chi ti vede mentre pulisci casa, anche denudato, e ciò che otterrai è solo un gesto insignificante, rapido ed estemporaneo, pronto a scomparire nel tempo e nella memoria.
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